Allawi si sarebbe incontrato con al-Sadr in vista di una alleanza fra i rispettivi gruppi politici.

Il quotidiano saudita "Al-Watan" ha riferito che il precedente Primo ministro iracheno Iyad Allawi ha recentemente incontrato Moqtada al-Sadr a Najaf. Scopo dell'incontro sarebbe stato quello di persuadere al-Sadr a unirsi al nuovo blocco politico di Allawi.

Il sito iracheno Al-iraq.news rifersice che fonti vicine ad Allawi hanno confermato l'incontro tra lo stesso Allawi e Al-Sadr, in vista di un comune progetto politico dopo l'uscita dei ministri sadristi dal governo Maliki. Luogo dei colloqui sarebbe stato però non Najaf, ma la vicina Kufa.

Il Mahdi army uccide una ragazza di 16 anni a Baghdad

Il 23 aprile 2007 membri del Mahdi army [le milizie di Moqtada al-Sadr] hanno ucciso una ragazza di 16 anni, di nome Samira, che viveva nel quartiere di Mansour.

Le milizie sadriste hanno bussato alla porta dell'abitazione della ragazza e quando Samira ha aperto l'hanno crivellata di colpi, lasciandola senza vita.

Il delitto per cui Samira è stata uccisa era quello di aver criticato le attività criminali del Mahdi army nel distretto di Mansour.






USA, SOLDATO JESSICA ATTACCA PENTAGONO: IO EROE? TUTTE BUGIE

Roma, 25 apr. (Apcom) - Jessica Lynch, il soldato semplice dell'esercito statunitense diventata il volto eroico della guerra in Iraq per l'imboscata subita dal suo convoglio subito dopo l'invasione, ha accusato ieri l'amministrazione Bush di aver mentito sulla vicenda. Lo scrive il 'Times' nella sua edizione online.

La ragazza ha testimoniato al Congresso insieme al fratello di Pat Tillman, il Ranger dell'esercito Usa che abbandonò la remunerativa carriera da giocatore di football americano per arruolarsi e fu ucciso in Afghanistan da "fuoco amico". Entrambi hanno stigmatizzato la "disonestà" del Pentagono nel tramutare le loro disastrose esperienze in episodi di falso eroismo.

Lynch rimase gravemente ferita nell'imboscata in cui cadde il suo convoglio il 23 marzo 2003, terzo giorno di guerra. Il Pentagono, inizialmente, riferì che fu colpita e sequestrata dopo essere uscita dal mezzo e aver sparato. Successivamente emerse la verità: ferita nell'agguato e incapace di combattere, fu portata in ospedale dai soldati iracheni e salvata dai medici del posto, che cercarono persino di riconsegnarla all'esercito Usa.

Parlando al Comitato del Congresso per il Controllo e la Riforma del governo, il soldato ha raccontato di essersi svegliata in un ospedale con ferite gravissime, ignara che il Pentagono stesse facendo circolare la "storia della piccola ragazza Rambo delle colline della West Virginia catturata in combattimento". "Non era vero", ha spiegato ieri Lynch, "Sono ancora confusa sul motivo per cui decisero di mentire e cercarono di rendermi una leggenda. Il punto essenziale è che il popolo americano è in grado di stabilire i propri ideali per gli eroi e non ha bisogno che gli sia detto di elaborare bugie".

In una rabbiosa e accorata deposizione, Kevin Tillman ha accusato i vertici dell'esercito di aver distrutto l'uniforme di suo fratello, l'attrezzatura e il portatile, falsificato le deposizioni dei testimoni e riscritto il rapporto dell'ospedale da campo. Tutto questo allo scopo di architettare una storia illuminante che suo fratello fosse morto guidando un attacco contro nemici combattenti. Per cinque settimane successive alla morte, compresa la cerimonia in suo ricordo, il Pentagono e la Casa Bianca - ha accusato Tillman - accreditarono quella versione.

Kevin Tillman ha ricordato che suo fratello fu ucciso subito dopo le insurrezioni di Najaf e Fallujah e gli appelli per l'invio di altri soldati in Iraq e la consapevolezza della Casa Bianca che lo scandalo del carcere-lager di Abu Ghraib era sul punto di esplodere. "Rivelare che la morte di Pat era dovuta a fuoco amico avrebbe rappresentato ancora un disastro politico in un mese pieno di disastri politici...quindi le circostanze dovevano essere taciute", ha argomentato. Oltre a distruggere e falsificare le prove, ha denunciato il fratello della vittima, il Pentagono archiviò l'inchiesta iniziale sul decesso per fuoco amico di suo fratello.

Mary Tillman, la madre dell'ex giocatore di football, ha accusato Donald Rumsfeld - il segretario alla Difesa dell'epoca - di complicità nell'accaduto.






Iraq, 9 morti in attacco suicida contro stazione di polizia

BAGHDAD (Reuters) - Un kamikaze ha ucciso nove poliziotti e ne ha feriti altri 16 in una stazione di polizia a nordest di Baghdad oggi, riferisce la polizia.

L'attentatore è entrato nella stazione di polizia di Balad Ruz, 50 chilometri a sudest di Baquba, capoluogo della violenta provincia di Diyala.

Si tratta di una regione con una popolazione costituita sia da sunniti che da sciiti, dove le forze americane sono impegnate in aspri scontri con i ribelli e i militanti di al Qaeda.

Nove soldati statunitensi sono morti e 20 sono rimasti feriti lunedì in un attentato che ha visto coinvolti due kamikaze su camion-bomba contro una postazione militare vicino a Baquba, uno dei più gravi attacchi contro le forze Usa dall'invasione del marzo 2003.

Ieri uomini armati in uniformi dell'esercito iracheno hanno ucciso sei persone e ne hanno ferite 15 in un quartiere di Baquba.

Decine di migliaia di militari americani e iracheni sono dispiegati a Baghdad da febbraio nell'ambito di un'operazione per la sicurezza che ha l'obiettivo di evitare che l'Iraq precipiti in una guerra civile.

L'operazione nella capitale ha spinto i ribelli a concentrare i loro attentati nelle altre province.





Iraq: Soldato gb ucciso a Bassora, sono 11 da inizio aprile

Il Comando britannico in Iraq ha ufficializzato il decesso di un altro dei propri soldati a Bassora, seconda città del Paese per importanza e primo centro petrolifero al sud, dove il contingente del Regno Unito ha il suo quartier generale.

La vittima, identificata come soldato semplice Alan Joseph Jones del II Battaglione del Reggimento 'Duca di Lancaster’, è caduta lunedì sotto i colpi di arma da fuoco sparati contro la sua pattuglia da un commando di ribelli, che aveva teso un’imboscata ai militari nel quartiere centrale di al-Ashar. Per la Gran Bretagna si è trattato dell’undicesima perdita subita dall’inizio di aprile, uno dei mesi con il bilancio più pesante dall’inizio della campagna irachena, nel marzo 2003; da allora i morti nelle file britanniche sono stati in tutto 145.