uruknet.info
  اوروكنت.إنفو
     
    informazione dal medio oriente
    information from middle east
    المعلومات من الشرق الأوسط

[ home page] | [ tutte le notizie/all news ] | [ download banner] | [ ultimo aggiornamento/last update 01/01/1970 01:00 ] 6345


english italiano

  [ Subscribe our newsletter!   -   Iscriviti alla nostra newsletter! ]  



Storia di Jihan Dadush, "scudo umano" di undici anni


È successo il 28 marzo. I soldati sono entrati in casa intorno alle cinque del pomeriggio ed hanno spinto mia madre, me e miei fratelli e sorelle, Hanan (15 anni), Hamad (16 anni) e Hamze (6 anni) nella mia stanza. Poi sono tornati la sera e mi hanno presa. Mia madre si è messa a urlare ed ha cercato di tenermi con sé. Mi hanno portata fuori e mi hanno chiesto in quale casa si nascondevano gli shebab, (giovani miliziani). Uno dei soldati parlava l'arabo. Io ho detto che non lo sapevo. Mi ha detto che ero una bugiarda. Poi ho dovuto indicargli le case vuote. Era buio, non si vedeva niente. Loro avevano le lenti verdi. Mi hanno fatto camminare davanti. Poi mi hanno fatto entrare per prima dalla porta della casa vuota. Il cuore mi batteva forte. Avevo paura che aprendola sarei morta perché mi avrebbero sparato. Dietro per fortuna non c'era nessuno"...

[6345]



Uruknet on Alexa


End Gaza Siege
End Gaza Siege

>

:: Segnala Uruknet agli amici. Clicka qui.
:: Invite your friends to Uruknet. Click here.




:: Segnalaci un articolo
:: Tell us of an article






Storia di Jihan Dadush, "scudo umano" di undici anni

Francesca Marretta, Liberazione

Durante le incursioni a Nablus, roccaforte delle Brigate martiri di al Aqsa, i soldati israeliani hanno usato i palestinesi per proteggersi durante le ricerche dei miliziani. Sugli episodi Tel Aviv ha aperto un'inchiesta

27 aprile 2007


Nablus – "È successo il 28 marzo. I soldati sono entrati in casa intorno alle cinque del pomeriggio ed hanno spinto mia madre, me e miei fratelli e sorelle, Hanan (15 anni), Hamad (16 anni) e Hamze (6 anni) nella mia stanza. Poi sono tornati la sera e mi hanno presa. Mia madre si è messa a urlare ed ha cercato di tenermi con sé. Mi hanno portata fuori e mi hanno chiesto in quale casa si nascondevano gli shebab, (giovani miliziani). Uno dei soldati parlava l'arabo. Io ho detto che non lo sapevo. Mi ha detto che ero una bugiarda. Poi ho dovuto indicargli le case vuote. Era buio, non si vedeva niente. Loro avevano le lenti verdi. Mi hanno fatto camminare davanti. Poi mi hanno fatto entrare per prima dalla porta della casa vuota. Il cuore mi batteva forte. Avevo paura che aprendola sarei morta perché mi avrebbero sparato. Dietro per fortuna non c'era nessuno".



Ha solo 11 anni Jihan Dadush, capelli lunghi legati da un fermaglio, carnagione chiara jeans e sandali ai piedi. Non dorme bene dal giorno in cui suo malgrado è diventata "scudo umano", durante 48 ore di incursione militari continuate dell'esercito israeliano (Idf) nella città vecchia di Nablus, roccaforte delle Brigate Martiri di Al Aqsa, braccio armato di Fatah. Quella mattina suo padre Nimr, che lavora in un ristorante, era stato portato al check-point di Hawara come tutti gli altri uomini sotto i 45 anni, per essere interrogato al fine di ottenere informazioni sui nascondigli dei miliziani per poi essere rilasciato a mezzanotte.



"Non riesco a dimenticare" racconta Jihan, che abbiamo incontrato nella sua casa di Hosh el Atout nel quartiere Yasmini della città vecchia della città della Cisgiordania, dove le case di pietra sono fatte di cunicoli che si aprono in stanze dai soffitti a volta. Tra le strade del centro si vedono rudimentali blocchi fatti di sassi e lamiera con cui gli uomini delle brigate, chiamate dagli abitanti "la resistenza" cercano di ostacolare l'avanzata dei soldati di Tsahal. La vicenda della piccola Jihan non costituisce un caso isolato a Nablus. A fine febbraio scorso i militari dell'Idf hanno bussato alla porta di Sameh Amira, 24 anni. "Mi hanno fatto camminare davanti mentre cercavano persone per le case della via Haifa, ma non abbiamo trovato nessuno. Poi mi hanno portato ad Hawara (check-point, n.d.r.)".



Sameh racconta che poco prima che tutto questo succedesse era stato rilasciato dopo tre mesi di arresto in regime di "detenzione amministrativa", senza formalizzazione di accusa. Prima del suo arresto lavorava come operaio in una fabbrica di un insediamento israeliano della zona. Per questo era in possesso di un permesso di lavoro su carta magnetica che occorre per i controlli e gli spostamenti. Quando è stato rilasciato il permesso era scaduto ed era in attesa del rinnovo. Quando a fine marzo è stato usato come scudo umano è stato filmato da un video reso pubblico ad aprile dall'agenzia di stampa AP. Oggi Sameh è convinto che per questo non avrà mai più il permesso di lavorare per i coloni israeliani. Ora spera di andare all'estero perché a Nablus "non c'è futuro".



Le incursioni in diverse zone della Cisgiordania e Gaza dello scorso fine settimana in cui sono stati uccisi 9 palestinesi (due a Nablus) tra cui un ragazzino 12enne ed una ragazza di 17, hanno portato alla revoca della tregua con Israele da parte del braccio armato di Hamas, smentita e ristabilita subito dopo dal governo di unità nazionale palestinese che ha mostrato un atteggiamento teso ad abbassare la tensione. Posizione analoga a quella del governo israeliano che dopo la rivendicazione del lancio di oltre 30 razzi da Gaza verso Israele (dove risulta ne siano caduti 8) da parte del braccio armato di Hamas, ha stabilito di non procedere nell'immediato ad un'operazione di terra nella Striscia. Essenziale per il mantenimento della tregua stabilita nel novembre scorso, l'intervento del General-maggiore egiziano Burhan Hammad, in seguito al quale i portavoce delle fazioni armate palestinesi hanno ieri dichiarato che si asterranno dal lancio di razzi da Gaza, minacciandone la ripresa davanti alla prosecuzione delle incursioni dell'Idf in Cisgiordania. Che non si fermano. Giovedì scorso a Nablus, secondo fonti giornalistiche palestinesi, l'esercito israeliano ha arrestato Jihad Azzam, 15 anni, Mujahid Hussein, 16 anni, Alaa Hafiz, 26 e Hashim Samih 23.


L'uso di civili come scudi umani è vietato dal 2005 da una sentenza della Corte Suprema israeliana. Secondo Avichay Sharon, 25, ex comandante israeliano ed esponente dell'organizzazione Breaking the Silence (Rompere il silenzio), organizzazione composta da ex soldati che denunciano le pratiche illegali dell'Idf nei Territori palestinesi occupati, si tratta di una pratica ancora diffusa, mentre per Jessica Montell, direttrice dell'organizzazione israeliana per i diritti umani B'Tselem, a tale violazione di legge, oltre che etico-morale, raramente segue la comminazione di sanzioni. La diffusione di un video in cui sono mostrati palestinesi-scudi umani ha portato il 13 aprile alla sospensione di un comandante militare israeliano. L'inchiesta non si è ancora conclusa.


:: Article nr. s6345 sent on 28-apr-2007 04:07 ECT

www.uruknet.info?p=s6345

Link: www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=4740



:: The views expressed in this article are the sole responsibility of the author and do not necessarily reflect those of this website.

The section for the comments of our readers has been closed, because of many out-of-topics.
Now you can post your own comments into our Facebook page: www.facebook.com/uruknet





       
[ Printable version ] | [ Send it to a friend ]


[ Contatto/Contact ] | [ Home Page ] | [Tutte le notizie/All news ]







Uruknet on Twitter




:: RSS updated to 2.0

:: English
:: Italiano



:: Uruknet for your mobile phone:
www.uruknet.mobi


Uruknet on Facebook






:: Motore di ricerca / Search Engine


uruknet
the web



:: Immagini / Pictures


Initial
Middle




The newsletter archive




L'Impero si è fermato a Bahgdad, by Valeria Poletti


Modulo per ordini




subscribe

:: Newsletter

:: Comments


Haq Agency
Haq Agency - English

Haq Agency - Arabic


AMSI
AMSI - Association of Muslim Scholars in Iraq - English

AMSI - Association of Muslim Scholars in Iraq - Arabic




Font size
Carattere
1 2 3





:: All events








     

[ home page] | [ tutte le notizie/all news ] | [ download banner] | [ ultimo aggiornamento/last update 01/01/1970 01:00 ]




Uruknet receives daily many hacking attempts. To prevent this, we have 10 websites on 6 servers in different places. So, if the website is slow or it does not answer, you can recall one of the other web sites: www.uruknet.info www.uruknet.de www.uruknet.biz www.uruknet.org.uk www.uruknet.com www.uruknet.org - www.uruknet.it www.uruknet.eu www.uruknet.net www.uruknet.web.at.it




:: This site contains copyrighted material the use of which has not always been specifically authorized by the copyright owner. We are making such material available in our efforts to advance understanding of environmental, political, human rights, economic, democracy, scientific, and social justice issues, etc. We believe this constitutes a 'fair use' of any such copyrighted material as provided for in section 107 of the US Copyright Law. In accordance with Title 17 U.S.C. Section 107, the material on this site is distributed without profit to those who have expressed a prior interest in receiving the included information for research and educational purposes. For more info go to: http://www.law.cornell.edu/uscode/17/107.shtml. If you wish to use copyrighted material from this site for purposes of your own that go beyond 'fair use', you must obtain permission from the copyright owner.
::  We always mention the author and link the original site and page of every article.
uruknet, uruklink, iraq, uruqlink, iraq, irak, irakeno, iraqui, uruk, uruqlink, saddam hussein, baghdad, mesopotamia, babilonia, uday, qusay, udai, qusai,hussein, feddayn, fedayn saddam, mujaheddin, mojahidin, tarek aziz, chalabi, iraqui, baath, ba'ht, Aljazira, aljazeera, Iraq, Saddam Hussein, Palestina, Sharon, Israele, Nasser, ahram, hayat, sharq awsat, iraqwar,irakwar All pictures

url originale



 

I nostri partner - Our Partners:


TEV S.r.l.

TEV S.r.l.: hosting

www.tev.it

Progetto Niz

niz: news management

www.niz.it

Digitbrand

digitbrand: ".it" domains

www.digitbrand.com

Worlwide Mirror Web-Sites:
www.uruknet.info (Main)
www.uruknet.com
www.uruknet.net
www.uruknet.org
www.uruknet.us (USA)
www.uruknet.su (Soviet Union)
www.uruknet.ru (Russia)
www.uruknet.it (Association)
www.uruknet.web.at.it
www.uruknet.biz
www.uruknet.mobi (For Mobile Phones)
www.uruknet.org.uk (UK)
www.uruknet.de (Germany)
www.uruknet.ir (Iran)
www.uruknet.eu (Europe)
wap.uruknet.info (For Mobile Phones)
rss.uruknet.info (For Rss Feeds)
www.uruknet.tel

Vat Number: IT-97475012153