uruknet.info
  اوروكنت.إنفو
     
    informazione dal medio oriente
    information from middle east
    المعلومات من الشرق الأوسط

[ home page] | [ tutte le notizie/all news ] | [ download banner] | [ ultimo aggiornamento/last update 01/01/1970 01:00 ] 6351


english italiano

  [ Subscribe our newsletter!   -   Iscriviti alla nostra newsletter! ]  



Notizie dall'Iraq occupato -27 aprile 2007


* Iraq: Spagna; incriminati 3 militari Usa per morte cameraman

* Corsa all’oro nero nell’Iraq insanguinato

* Iraq; Usa; Tenet attacca Cheney, ha spinto paese in guerra

* IRAQ: POLIZIA TROVA 26 CADAVERI A BAGHDAD

* Iraq, colonnello Usa attacca vertici esercito

* Iraq, anche Senato Usa approva ritiro. Bush pone il veto

* Iraq, ancora sangue e morti: nove soldati uccisi a Khalis

* Iraq, "governo" Baghdad critica voto congresso Usa su ritiro

[6351]



Uruknet on Alexa


End Gaza Siege
End Gaza Siege

>

:: Segnala Uruknet agli amici. Clicka qui.
:: Invite your friends to Uruknet. Click here.




:: Segnalaci un articolo
:: Tell us of an article






Notizie dall'Iraq occupato -27 aprile 2007

Agenzie

Iraq: Spagna; incriminati 3 militari Usa per morte cameraman

MADRID - Il giudice spagnolo Santiago Pedraz ha deciso di incriminare i tre militari statunitensi coinvolti nella morte del cameraman spagnolo José Couso, ucciso a Baghdad l'8 aprile 2003 nell'attacco di una unità di blindati contro l'Hotel Palestine.

Secondo il giudice dell'Audiencia Nacional, Couso è stato vittima di un'azione che può costituire "un reato di omicidio con perfidia e un altro reato contro la comunità internazionale", crimine - quest'ultimo - che può essere punito con una pena detentiva tra i 10 e i 15 anni.

Gli incriminati sono il sergente Thomas Gibson, il capitano Philip Wolford e il tenente-collonello Philip de Camp, responsabili del carro armato che sparò contro l'hotel dove si trovava il cameraman della televisione privata Telecinco. Il giudice Pedraz aveva emesso lo scorso gennaio un mandato di cattura internazionale e una richiesta di estradizione per i tre militari.

La legge spagnola non prevede il processo in contumacia. I tre però rischiano di essere arrestati nei paesi che hanno trattati di estradizione con la Spagna.




Corsa all’oro nero nell’Iraq insanguinato

di Lorenzo Bianchi

L'Oriente Vicino, 26 aprile 2007

Nell’Iraq insanguinato è cominciata la corsa all’oro nero. Il disegno di legge che apre le porte agli investimenti stranieri nel settore sta per essere presentato al Parlamento. Il ministro competente, lo sciita Hussain al Shahristani, ha comunicato che è pronto dopo mesi di gestazione oscura.

Il Consiglio dei ministri l’aveva approvato in febbraio. I quattro fondamentali allegati al testo principale sono ancora segreti. Quindici grandi compagnie internazionali, in sostanza tutti i maggiori gruppi petroliferi del mondo, sono state invitate a "perforazioni produttive" nei campi già noti del sud.

Per le riserve dell’Ovest, i giacimenti tutti da scoprire vicino ai confini con la Giordania e l’Arabia Saudita, verrebbe adottata la formula PSA, Accordo di spartizione della produzione, suggerita nell’autunno del 2004 dallo "International Tax and Investment Center", un’influente lobby della quale fanno parte la Shell, la Total, la BP, la Chevron, l’Eni, e la Bechtel, il gigante statunitense delle costruzioni.

I contratti di questo tipo affidano all’investitore straniero lo sfruttamento dei pozzi. Il governo del Paese ospitante si limita a incassare una percentuale del greggio estratto. L’ITIC ha sostenuto che in questo modo è possibile garantire almeno "qualche afflusso di reddito" all’Iraq mentre si avvia la produzione. I due miliardi e mezzo di dollari all’anno necessari per lo sfruttamento di 23 giacimenti classificati come "prioritari" potrebbero essere destinati ad altri capitoli del bilancio statale.

Secondo le organizzazioni non governative "Platform" e "Un Ponte per", scontando un prezzo medio di 40 dollari al barile, un PSA di trenta anni costerebbe a ogni cittadino iracheno una perdita compresa tra 2.880 e 7.400 dollari.

Il petrolio iracheno è nazionalizzato dal 1972. I sindacati dei lavoratori del settore si sono già schierati apertamente contro la rivoluzione suggerita dalle grandi compagnie appoggiate dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna, i due Paesi che schierano il maggior numero di soldati in Iraq. Il loro leader - Hassan Juma’a Awad al Assadi - ha inventato un apologo tagliente: "Se ti fai ricostruire la casa non lasci il salotto all’architetto, la cucina al muratore… paghi per il lavoro e li rispedisci a casa".

L’Arabia Saudita, il Kuwait, e l’Iran non accettano la formula della compartecipazione alla produzione. La Russia di Eltsin, nei disperati anni Novanta, si fece imporre tre contratti (poi contestati da Putin). Uno riguardava un campo al largo dell’isola di Sakhalin. Le trivelle avrebbero dovuto entrare in azione in un ambiente climatico rigido e caratterizzato da grandi incertezze sulle correnti. In altri accordi dello stesso genere, stipulati successivamente con la Shell, Mosca ha preteso il 51 per cento, una quota che permette almeno di decidere a quale ritmo debbano essere intaccate le risorse.

Non a caso nel nuovo disegno di legge sullo sfruttamento dell’oro nero iracheno il termine PSA è sparito. Il testo prevede contratti di "Esplorazione e rischio", parole fumose che non avrebbero cambiato la sostanza. I dettagli sono nei quattro allegati ancora coperti dal segreto.

Le parti di pubblico dominio sembrano le meno significative. Una nuova compagnia nazionale, la holding INOC, controllerà formalmente le esportazioni e la produzione. Le dispute fra le compagnie straniere e gli iracheni saranno risolte "con arbitrati o dalla competente autorità". Toccherà a un nuovo "Consiglio federale per il petrolio e per il Gas" stabilire se i patti sono equi.

Nel nord praticamente autonomo dal 1991 i kurdi mordono il freno.

"Tutti i contratti che hanno stipulato sono del genere PSA", spiega l’esperta di petrolio Margherita Paolini. Nel giugno del 2004 il governo regionale ha sottoscritto un accordo con la compagnia norvegese DNO. Nell’ottobre del 2005 lo stesso esecutivo ha firmato un memorandum di impegno con una joint venture fra la canadese Heritage Oil e la autoctona Eagle per i campi vicini a Taq Taq. L’ultimo è della settimana scorsa. La beneficiaria è la Dana Gas degli Emirati Arabi Uniti.

L’Eni sembra più interessata al gas kurdo che non al giacimento di Nassiriya, oggetto di una intesa siglata nel 1997 con il governo di Saddam. La provincia che fu affidata agli italiani è sempre più feudo delle milizie sciite. L’amministratore delegato Paolo Scaroni ha annunciato l’inizio di test sismici nella regione autonoma kurda e in altre zone pacificate. Alcuni studi vengono condotti assieme a "Gaz de France".

L’attivismo del Governo regionale del Kurdistan irrita l’esecutivo centrale. Shahristani è sul piede di guerra. L’altolà è perentorio:"Fino all’entrata in vigore della nuova legge sugli idrocarburi, l’Iraq non accoglierà nessun contratto firmato al di fuori del quadro legislativo in vigore che assegna la ratifica al ministero iracheno del petrolio". I kurdi sospettano che gli allegati del progetto di legge contengano un rigido accentramento nella gestione delle risorse. "In questo caso – protestano – sarebbero in contrasto con la nostra costituzione federale".

Ashti Hawrami, ministro regionale kurdo per le risorse naturali, sputa il rospo: "L’Iraq non ha risorse per gli investimenti che sono necessari per mettere a frutto i giacimenti". Nel Paese lacerato dalle lotte fra sciiti e sunniti si rischia l’apertura di un terzo fronte.




Iraq; Usa; Tenet attacca Cheney, ha spinto paese in guerra

WASHINGTON - Il vicepresidente americano Dick Cheney e altri esponenti dell'amministrazione Bush hanno spinto l'America in guerra contro l'Iraq, senza che ci sia mai stato al vertice un "serio dibattito" sull'effettiva minaccia rappresentata da Saddam Hussein: è l'accusa lanciata dall'ex direttore della Cia, George Tenet, in un libro di memorie che arriva in libreria nel pieno del dibattito politico sul futuro della presenza americana a Baghdad.

"All'interno dell'amministrazione non c'é mai stato un serio dibattito di cui io sia a conoscenza sull'imminenza della minaccia irachena", scrive Tenet, che ha diretto la Cia fino al 2004 ed era l'uomo che ogni mattina presentava il briefing d'intelligence alla Casa Bianca prima a Bill Clinton e poi a George W.Bush.






IRAQ: POLIZIA TROVA 26 CADAVERI A BAGHDAD

Baghdad, 27 apr. (Adnkronos/Dpa) - La polizia irachena ha rinvenuto i corpi di altre 26 vittime della violenza a Baghdad, nonostante le piu' strette misure di sicurezza vigenti e le barriere in construzione nella capitale irachena, secondo quanto ha riferito l'agenzia Ina. Intanto il comando militare Usa ha reso noto che un prigioniero di Camp Bucca, il carcere della forza multinazionale a Umm Qasr nel sud del Paese, e' stato aggredito e ucciso da altri detenuti. Nelle carceri militari, secondo i dati diffusi dall'Esercito Usa, si trovano al momento oltre 19 mila detenuti.





Iraq, colonnello Usa attacca vertici esercito

Roma, 27 aprile 2007 - I generali Usa hanno commesso errori nel corso della guerra in Iraq e non hanno raccontato la verità al Congresso sulla reale situazione nel Paese arabo. Le nuove accuse nei confronti dei vertici dell'esercito statunitense arrivano dal colonnello Paul Yingling, veterano dell'Iraq che comandava il 3rd Armored Cavalry Regiment.

"I generali americani hanno ripetuto, in Iraq, gli stessi errori commessi in Vietnam", scrive Yingling in un articolo dal titolo "Fallimento Generale", pubblicato dalla rivista delle Forze Armate Usa (www.armedforcesjournal.com) e ripreso dal quotidiano Washington Post.

Le accuse lanciate da Yingling sono ben circostanziate, dal momento che l'unità che comandava aveva il compito di controllare la zona nord occidentale del Paese intorno alla città di Tal Afar, citata dal presidente Bush nel marzo 2006 come modello per il nuovo piano di sicurezza per Baghdad.

"Dopo essere arrivati in Iraq con un numero limitato di truppe e senza un piano coerente per la stabilizzazione del Paese dopo il conflitto, i generali Usa non hanno messo in luce la vera forza degli insorti al popolo americano", scrive il colonnello.

"Per ragioni che non sono ancora chiare, i generali hanno sotto stimato la forza del nemico, sovrastimato le capacità del governo iracheno e delle forze di sicurezza e non hanno dato le giuste informazioni al Congresso sulla reale situazione in Iraq".

Fonte: Apcom




Iraq, anche Senato Usa approva ritiro. Bush pone il veto

Washington, 27 aprile 2007 - All'indomani della approvazione alla Camera dei rappresentanti, con 51 voti a favore e 46 contrari, anche il Senato Usa ha approvato il nuovo calendario per il ritiro del contingente in Iraq, che dovrà avvenire a partire dal prossimo 1 ottobre.

Il testo approvato dà il via libera al finanziamento alla missione per 124 miliardi di dollari, condizionandolo però all'approvazione delle date per il rientro in patria dei militari.

Come annunciato in precedenza, tuttavia, la legge approvata dal Congresso si fermerà davanti al veto del presidente George W. Bush. "Una precipitosa ritirata dall'Iraq non è una buona idea", ha spiegato oggi un portavoce della Casa Bianca.

Fonte: Adnkronos - Ansa




Iraq, ancora sangue e morti: nove soldati uccisi a Khalis

BAGHDAD – Si allunga la scia di sangue lasciata dagli iracheni sulla impervia strada verso la libertà e la convivenza pacifica. Nove soldati iracheni sono stati uccisi e 15 persone sono state ferite oggi a causa di un kamikaze che si è fatto esplodere a bordo di un'automobile.

L’esplosione si è verificata ad un posto di blocco dell'esercito a Khalis, 80 km a nord della capitale irachena. Tra i feriti ci sono anche civili.

Khalis si trova nella provincia di Diyala, a popolazione mista sunnita e sciita. La cittadina è stata già bersaglio di altri due attentati dinamitardi questa settimana, con numerosi morti anche tra i civili.




Iraq, governo Baghdad critica voto congresso Usa su ritiro

Washington, 27 aprile 2007 - "Una decisione negativa che manda il messaggio sbagliato alla guerriglia". A parlare è il portavoce del governo iracheno, Ali al Dabbagh, che ha commentato così l'approvazione da parte del Congresso statunitense della legge di finanziamento delle missione in Iraq, che fissa anche la data per il ritiro delle truppe americane al primo aprile del 2008.

"Consideriamo il voto come la perdita di quattro anni di sacrifici", ha spiegato Dabbagh, le cui dichiarazioni sono state riportate dalla BBC.

Il ministro degli Esteri Hoshyar Zebari aveva da parte sua dichiarato alcuni giorni fa che "ogni tabella di marcia per un ritiro è non realistica". La vicenda "è parte della battaglia politica in corso a Washington, che ha danneggiato la sicurezza e lo sviluppo politico non solo in Iraq ma in tutta la regione", aveva concluso Zebari.

Fonte: Apcom




Iraq, profughi: commissario UE domani in Siria

Beirut, 27 aprile 2007 - Il Commissario europeo per lo sviluppo e l'aiuto umanitario, Louis Michel, è atteso domani a Damasco per una visita ufficiale di due giorni durante la quale discuterà, tra gli altri, col presidente Bashar al Assad la questione dei profughi iracheni e di quelli palestinesi in Siria. Lo ha affermato in un comunicato la rappresentanza dell'Unione Europea a Damasco.

Secondo l'UNRWA, l'agenzia Onu per i profughi palestinesi, in Siria ci sono circa 450 mila rifugiati palestinesi, mentre secondo fonti dell'UNHCR, l'agenzia Onu per i rifugiati, gli iracheni fuggiti nel vicino Paese arabo a partire dal 2003 sono circa 1,2 milioni.

La Commissione Europea ha stanziato dal 2000 circa 330 milioni di euro per sostenere i profughi palestinesi, mentre dall'autunno scorso ha riservato altri 10,2 milioni di euro per progetti di sostegno ai rifugiati iracheni presenti nella regione.






Iraq, disciolto partito Ba'ath espelle 30 ex membri per alto tradimento

Roma, 27 aprile 2007 - "Alto tradimento". È questa l'accusa rivolta a 30 gerarchi dell'ex regime iracheno, dal disciolto partito Ba'ath, al potere durante il regime di Saddam Hussein.

L'ex partito unico iracheno, al Ba'ath al Arabi al Ishtiraki (Rinascita Araba Socialista), in un comunicato pubblicato stamani dal quotidiano panarabo pubblicato a Londra al Quds al Arabi, annuncia l'espulsione dal partito di 30 "quadri dirigenziali di prima fila", molti dei quali "occupavano cariche nel comando nazionale".

"Per avere svelato i segreti del partito - recita il comunicato nella motivazione del provvedimento - commesso alto tradimento del partito e della Patria, avendo tentato miseramente di provocare una crepa nell'unità del partito, e per avere steso la mano del tradimento al nemico occupante per aiutarlo a provocare ulteriore distruzione dell'Iraq e della sua gente".

I nomi elencati nella lista degli espulsi pubblicata da al Quds al Arabi sarebbero di esponenti del partito residenti attualmente in Siria.

Il disciolto partito Ba'ath, guidato dall'ex vice di Saddam Hussein, Izzat al Duri, "offre l'occasione agli altri compagni coinvolti nella cospirazione contro il partito di recedere e tornare nelle sue file senza subire alcuna sanzione", recita in conclusione il comunicato.

Fonte: Apcom



:: Article nr. s6351 sent on 28-apr-2007 22:24 ECT

www.uruknet.info?p=s6351



:: The views expressed in this article are the sole responsibility of the author and do not necessarily reflect those of this website.

The section for the comments of our readers has been closed, because of many out-of-topics.
Now you can post your own comments into our Facebook page: www.facebook.com/uruknet





       
[ Printable version ] | [ Send it to a friend ]


[ Contatto/Contact ] | [ Home Page ] | [Tutte le notizie/All news ]







Uruknet on Twitter




:: RSS updated to 2.0

:: English
:: Italiano



:: Uruknet for your mobile phone:
www.uruknet.mobi


Uruknet on Facebook






:: Motore di ricerca / Search Engine


uruknet
the web



:: Immagini / Pictures


Initial
Middle




The newsletter archive




L'Impero si è fermato a Bahgdad, by Valeria Poletti


Modulo per ordini




subscribe

:: Newsletter

:: Comments


Haq Agency
Haq Agency - English

Haq Agency - Arabic


AMSI
AMSI - Association of Muslim Scholars in Iraq - English

AMSI - Association of Muslim Scholars in Iraq - Arabic




Font size
Carattere
1 2 3





:: All events








     

[ home page] | [ tutte le notizie/all news ] | [ download banner] | [ ultimo aggiornamento/last update 01/01/1970 01:00 ]




Uruknet receives daily many hacking attempts. To prevent this, we have 10 websites on 6 servers in different places. So, if the website is slow or it does not answer, you can recall one of the other web sites: www.uruknet.info www.uruknet.de www.uruknet.biz www.uruknet.org.uk www.uruknet.com www.uruknet.org - www.uruknet.it www.uruknet.eu www.uruknet.net www.uruknet.web.at.it




:: This site contains copyrighted material the use of which has not always been specifically authorized by the copyright owner. We are making such material available in our efforts to advance understanding of environmental, political, human rights, economic, democracy, scientific, and social justice issues, etc. We believe this constitutes a 'fair use' of any such copyrighted material as provided for in section 107 of the US Copyright Law. In accordance with Title 17 U.S.C. Section 107, the material on this site is distributed without profit to those who have expressed a prior interest in receiving the included information for research and educational purposes. For more info go to: http://www.law.cornell.edu/uscode/17/107.shtml. If you wish to use copyrighted material from this site for purposes of your own that go beyond 'fair use', you must obtain permission from the copyright owner.
::  We always mention the author and link the original site and page of every article.
uruknet, uruklink, iraq, uruqlink, iraq, irak, irakeno, iraqui, uruk, uruqlink, saddam hussein, baghdad, mesopotamia, babilonia, uday, qusay, udai, qusai,hussein, feddayn, fedayn saddam, mujaheddin, mojahidin, tarek aziz, chalabi, iraqui, baath, ba'ht, Aljazira, aljazeera, Iraq, Saddam Hussein, Palestina, Sharon, Israele, Nasser, ahram, hayat, sharq awsat, iraqwar,irakwar All pictures

 

I nostri partner - Our Partners:


TEV S.r.l.

TEV S.r.l.: hosting

www.tev.it

Progetto Niz

niz: news management

www.niz.it

Digitbrand

digitbrand: ".it" domains

www.digitbrand.com

Worlwide Mirror Web-Sites:
www.uruknet.info (Main)
www.uruknet.com
www.uruknet.net
www.uruknet.org
www.uruknet.us (USA)
www.uruknet.su (Soviet Union)
www.uruknet.ru (Russia)
www.uruknet.it (Association)
www.uruknet.web.at.it
www.uruknet.biz
www.uruknet.mobi (For Mobile Phones)
www.uruknet.org.uk (UK)
www.uruknet.de (Germany)
www.uruknet.ir (Iran)
www.uruknet.eu (Europe)
wap.uruknet.info (For Mobile Phones)
rss.uruknet.info (For Rss Feeds)
www.uruknet.tel

Vat Number: IT-97475012153