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Notizie dall'Iraq occupato - 6 maggio 2007


* 12 soldati USA uccisi in Iraq

* AUTOBOMBA A BAGHDAD E SAMARRA: ALMENO 63 MORTI

* Scontri a Najaf tra milizie sciite rivali

* Iraq, ministro Esteri: Qatar fermi al Jazira, incita terrorismo

* Iraq: Esercito americano ha nascosto intenzionalmente la verità sulla strage di Haditha

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Notizie dall'Iraq occupato - 6 maggio 2007

Agenzie

12 soldati Usa uccisi in Iraq

(AP) Sei soldati statunitensi ed un giornalisti sono stati uccisi in un attacco con una bomba, esplosa su una strada a nord di Baghdad. Ne hanno dato notizia fonti militari Usa. In un comunicato le fonti militari hanno precisato che l'attacco è stato compiuto nella provincia di Diyala. Nessun dettaglio sull'identità del giornalista.

Tre soldati sono stati uccisi un un altri attacco con bombe esplose sulla strada (due domenica e uno venerdì), ha comunicato il comando USA

Due marines sono stati uccisi sabato in combattimento nella provncia di Anbara, e un soldato è morto domenica in un incidente non di combattimento.

Queste ultime morti portano il totale dei militari USA morti in Iraq da quando la guerra è iniziata ad almeno 3373, secondo un computo di Associated Press.





AUTOBOMBA A BAGHDAD E SAMARRA, RAID USA A SADR CITY

BEIRUT/BAGHDAD - In una nuova domenica di sangue, e a sole 48 ore dalla conclusione della conferenza internazionale sull'Iraq a Sharm al-Sheikh, l'ennesima raffica di autobomba e attentati a Baghdad, Samarra e altre località irachene ha provocato oggi almeno 63 morti, mentre in un raid Usa a Sadr City sono stati uccisi dieci miliziani sciiti. Il mistero più fitto permane intanto sulla sorte dei capi del braccio iracheno di Al-Qaida e dello Stato islamico in Iraq suo satellite, la cui asserita uccisione - smentita da fonti militari Usa - è stata invece ribadita ancora una volta dal portavoce del ministero degli interni, Abdul Karim Khalaf. Gli attentati più sanguinosi della giornata hanno avuto per teatro Baghdad, dove due autobomba sono esplose prima in un mercato nel quartiere a maggioranza sciita di Bayya e poi in una stazione degli autobus in quello di Mansur, nel settore ovest della capitale, provocando almeno 47 morti e 125 feriti.

Sempre a Baghdad, dove due fratelli sono stati uccisi in un agguato a opera di armati che hanno aperto il fuoco da un'auto in corsa, i marine Usa hanno inoltre compiuto un raid a Sadr City, roccaforte del movimento del leader sciita radicale Moqtada al-Sadr, dove hanno ucciso dieci miliziani sadristi dell'Esercito del Mahdi. Sulle tracce di una cellula sospettata di contrabbandare dall'Iran ordigni esplosivi ad alta penetrazione (Efp) impiegati negli attentati contro i mezzi corazzati Usa, i marine hanno anche smantellato una rudimentale sala torture. Ma l'ennesima giornata di sangue in Iraq ha fatto registrare anche un attacco coordinato di insorti sunniti contro una caserma della polizia a Samarra (120 km. a nord di Baghdad), dove l'esplosione di due autobomba è stata seguita da un' irruzione di miliziani all'interno dell'edificio, con un bilancio di almeno otto poliziotti uccisi, tra cui un colonnello dei Megawir, le unità di commando del ministero degli interni. Altri attentati a Baquba, Kut e Falluja hanno provocato almeno altri sei morti, compresi tre fratellini al di sotto dei dieci anni, mentre a Suwairah sono stati recuperati dalle acque del Tigri i cadaveri di tre uomini crivellati di proiettili.

In questo clima incandescente, e di crescenti perplessità sull'efficacia di 'Imporre la legge', il piano di sicurezza avviato in febbraio a Baghdad dalle forze Usa e irachene, il portavoce del ministero degli interni Khalaf ha dal canto suo ribadito che il capo del braccio iracheno di Al-Qaida, Abu Ayub al-Masri, e quello dello Stato islamico in Iraq suo satellite, Abu Omar al-Baghdadi, sarebbero stati uccisi la settimana scorsa nella provincia sunnita di Al-Anbar, a ovest della capitale. Khalaf ha affermato che il capo del sedicente Stato islamico al-Baghdadi e il suo "ministro" dell'informazione Muhareb Abdullah al-Juburi, la cui uccisione è stata confermata da fonti militari Usa, sarebbero stati in realtà la stessa persona e che il cadavere del leader integralista sarebbe stato riconosciuto da tre suoi vecchi conoscenti di Duluiya, la cittadina dove era nato. Quanto al capo del braccio iracheno di Al-Qaida, al-Masri, Khalaf ha ripetuto che sarebbe stato ucciso, ma che il suo cadavere non è stato ritrovato, anche se - ha detto - "una cerimomia funebre è stata organizzata nell'area di Nibai e gli è stata intitolata una moschea".








Iraq, scontri a Najaf tra milizie sciite rivali

E' tornata la calma a Najaf, dopo gli scontri che si sono verificati ieri tra milizie sciite rivali – l'Esercito del Mahdi, fedele a Muqtada al Sadr, e la Badr Organization, la milizia legata al Consiglio Supremo per la rivoluzione islamica in Iraq (SCIRI), che controlla le forze di sicurezza locali.

Tutto è iniziato da una disputa a un checkpoint, dove la polizia aveva fermato lo sceicco Salah Ubaidi, uno dei principali collaboratori di Muqtada al Sadr, rifiutandosi di farlo passare anche dopo che aveva mostrato i suoi documenti di identità, spiegando che avrebbe fatto tardi per la preghiera del venerdì, secondo quanto ha raccontato successivamente Ubaidi, indignato, in una conferenza stampa.

Alla confisca della sua carta di identità, Ubaidi avrebbe reagito con rabbia, superando il checkpoint senza fermarsi, per venire però bloccato a uno successivo.

"Al checkpoint successivo mi hanno intercettato, e hanno sparato in aria mentre cercavano di costringermi a uscire dalla macchina", ha continuato a raccontare.

L'atmosfera si è così fatta tesa, e poco dopo parecchi miliziani dell'Esercito del Mahdi erano per le strade di Najaf, armati di fucili da assalto e lanciagranate.

Per circa 90 minuti Ubaidi è stato trattenuto al checkpoint, impossibilitato a comunicare, mentre si diffondevano voci che fosse stato assassinato.

Quindi, almeno un colpo di mortaio si abbatteva vicino a un ufficio dello SCIRI, e scoppiavano scontri a fuoco, con i negozi che chiudevano e le strade che si svuotavano.

Verso le 5 del pomeriggio, la calma era tornata in città, e Ubaidi era stato rilasciato, ma nel frattempo le tensioni erano arrivate fino a Baghdad, nell'enorme quartiere sciita di Sadr City, dove un attacco a colpi di mortaio contro un ufficio dello SCIRI feriva una guardia.

Secondo alcuni testimoni, in seguito lo stesso edificio è stato attaccato da uomini armati, che se ne sono andati solo dopo l'intervento di un funzionario dell'ufficio locale di Muqtada al Sadr.

Più tardi, Nassar Rubai'e, portavoce del blocco dei parlamentari 'sadristi', ha accusato la polizia di Najaf di avere aperto il fuoco contro l'auto di Ubaidi e di averlo aggredito, ma ha negato che miliziani dell'Esercito del Mahdi abbiano preso di mira uffici dello SCIRI nella città santa sciita.

Fonte: Los Angeles Times





Iraq, ministro Esteri: Qatar fermi al Jazira, incita terrorismo

Baghdad, 6 maggio 2007– Il ministro degli Esteri iracheno, Hoshyar Zebari, ha esortato oggi il governo del Qatar perché intervenga per fermare quella che ha definito "la campagna del canale di informazione al-Jazira contro il governo e il popolo dell'Iraq".

Lo riferisce l'agenzia stampa irachena indipendente Aswat al Iraq, citando un comunicato ricevuto dal ministero, nel quale si dice che "oggi Zebari ha inviato un messaggio al suo omologo del Qatar, sceicco Jassim bin Jassim bin Jabr al Thani, esortandolo a intervenire per fermare la campagna di al-Jazira contro il governo e il popolo, ospitando leader terroristi che offendono le figure nazionali irachene". L'emittente satellitare panaraba con sede a Doha, in Qatar, aveva ospitato di recente lo sceicco Jawad al-Khalisi, un esponente religioso sciita che ha posizione nazionalistiche, non confessionali, e contrarie all'occupazione.

Al Khalisi, che è Segretario Generale dell'Iraqi National Foundation Congress, una formazione trasversale che ha forti legami anche con il Consiglio degli Ulema, aveva criticato aspramente il Grande Ayatollah Ali al Sistani e altri leader sciiti iracheni.

"La maggioranza degli iracheni ritiene che il materiale che mandato in onda dalla TV al-Jazira TV sull'Iraq costituisca una interferenza negli affari interni del Paese" e contribuisca in larga misura a incitare al terrorismo, si legge nel comunicato fatto da Zebari.

"Il governo iracheno è consapevole del fatto che al-Jazira è una compagnia privata, ma l'Iraq conta sulla saggezza e la statura del ministro degli Esteri perché affronti questa questione, chiedendo ad al-Jazira di evitare di provocare i sentimenti del popolo iracheno e di rispettare il codice etico dei media".

Fonte: Awsat al Iraq





Iraq: Esercito americano ha nascosto intenzionalmente la verità sulla strage di Haditha

Nuovi documenti tenuti fino a questo momento segreti rivelano come l'esercito americano abbia molto probabilmente deciso di nascondere fin da subito la verità sulla strage di Haditha, per timore di alimentare la propaganda dei guerriglieri contro la presenza delle truppe Usa nel paese.

Nel massacro, avvenuto nel villaggio iracheno il 19 novembre del 2005, quattro militari statunitensi uccisero secondo le accuse 24 civili iracheni, tra cui donne e bambini. "Conoscevamo le implicazioni strategiche della nostra presenza permanente in Haditha, e quanto i guerriglieri (iracheni) desiderassero vederci andare via", si legge in una delle testimonianze rilasciate dal colonnello Gary Sokoloski, responsabile dello staff del generale Richard A. Huck, il comandante della divisione militare preposta al comando dell'area.

Fu proprio Sokoloski, nel marzo del 2006. ad approvare il rilascio di un comunicato stampa, che gli investigatori definirono poi "intenzionalmente non accurato", in cui il corpo militare dichiarava che, contrariamente a quanto risultava dai fatti appresi già in quel momento, i civili erano stati uccisi dallo scoppio di un ordigno piazzato da un guerrigliero.





Gay arrestato e torturato dalla polizia irakena

Arrestato e poi torturato dalla polizia. E’ la triste vicenda di Hani, 34 anni, attivista di Iraqi Lgbt.

L’uomo, secondo la testimonianza di Hili, leader dell’associazione gay con base a Londra che si batte per la libertà e i diritti delle persone omosessuali in Iraq, sarebbe stato lo scorso 29 aprile prelevato da una pattuglia della polizia irakena dopo esser stato identificato. Condotto nel centro di comando, Hani sarebbe stato interrogato circa la sua appartenenza a Iraqi Lgbt e, dopo aver negato l’affiliazione al gruppo, torturato per diverse ore.

Quattro giorni prima, il 25 aprile, un altro gay di 27 anni era stato ritrovato morto, assassinato, ai bordi di una strada di Taji. Anche in questo caso era stato prelevato dalla polizia.

Christian Poccia




Iraq: video con sgozzamento soldato
Esecuzione compiuta da gruppo sunnita Ansar al-Sunna


Iraq: video con sgozzamento soldato(ANSA) - DUBAI, 6 MAG - Un gruppo integralista islamico legato ad Al Qaida ha diffuso su internet il video dello sgozzamento di un soldato iracheno. Il militare era accusato di far parte di 'squadroni della morte' organizzati dal governo per colpire i sunniti. 'Il comando di Ansar al-Sunna ha emesso una sentenza di morte da eseguirsi per sgozzamento nel confronti dell'apostata che serva da lezione per tutti gli altri', ha detto nel video un militante islamico sunnita prima di riprendere la scena.


:: Article nr. s6422 sent on 07-may-2007 12:06 ECT

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