23 giugno 2007

L'Iran sta emergendo come il principale partner commerciale dell'Iraq, essendosi accaparrato la parte del leone delle forti importazioni irachene, stimate in circa 20 miliardi di dollari l'anno.

Merci iraniane si accumulano nei negozi e nei magazzini in tutto il Paese, in particolare nelle province confinanti con l'Iran – che ha 1.485 kilometri di confini, terrestri e marittimi, con l'Iraq - più di qualunque altro dei sei Stati confinanti.

Sul volume delle esportazioni iraniane non esistono dati ufficiali, in quanto è estremamente difficile seguire il commercio estero in un Paese in preda alla violenza e in cui sono in corso operazioni militari su vasta scala.

Tuttavia, stime ufficiose danno il valore del commercio bilaterale a circa 11 miliardi di dollari l'anno.

Le camere di commercio e le agenzie di aiuto all'esportazione iraniane, nonché il governo di Tehran, di solito offrono un trattamento preferenziale alle imprese iraniane che commerciano con l'Iraq, esentandole dalle tasse sulle esportazioni, e concedendo loro sussidi normalmente riservati ai produttori locali iraniani.

Queste misure hanno reso le merci iraniane più convenienti persino di quelle prodotte in Iraq, rendendole altamente competitive rispetto alle importazioni da altri Paesi stranieri.

Lo scorso anno, l'ammontare delle esportazioni iraniane verso la provincia kurda di Sulaimaniya, che ha un lungo confine in comune con l'Iran, è stato di un miliardo di dollari, secondo dati diffusi dal presidente della locale Camera di Commercio.

Il volume annuale delle esportazioni iraniane verso Sulaimaniya è enorme, dato che la provincia è una delle sei che hanno un confine comune con l'Iran – fra queste Bassora, nel sud, e Arbil, nel nord.

L'Iran ha ospitato molti dei leader dell'attuale coalizione di governo, e le loro fazioni politiche e militari, all'epoca dell'ex leader Saddam Hussein.

L'Iran è persino diventato un fornitore di alcuni dei servizi pubblici che l'Iraq non è più in grado di offrire, data l'escalation di violenza e l'anarchia in cui si trova il Paese.

I libri scolastici iracheni adesso vengono stampati in Iran, dato che lì i prezzi sono notevolmente più bassi di quelli delle maggiori tipografie irachene.

Le sei province irachene che confinano con l'Iran dipendono dalle importazioni di elettricità iraniana, dato che la fornitura della rete nazionale malandata va gradualmente diminuendo.

I due Paesi hanno trasformato il posto di frontiera di Shalamja, nel sud, uno dei passaggi di confine iracheni più frequentati, in una zona di libero scambio, come parte dell'accordo di libero scambio da essi firmato nel 2000.

Per aumentare le sue esportazioni, Tehran ha offerto un credito di un miliardo di dollari per finanziare le importazioni irachene, e il rial o toman iraniano, è diventata la valuta preferita dai commercianti, in particolare nelle province del sud dell'Iraq e in gran parte del nord kurdo.

(Traduzione di Ornella Sangiovanni)

Articolo originale
http://www.azzaman.com/english/index.asp?fname=news2007-06-2
3kurd.htm