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Israele continua a demolire le case dei suoi cittadini arabi


Muhammed Salami, 70 anni, della tribù di al-Qi'an, è un cittadino arabo di Israele. La sua casa e quelle della sua ampia famiglia -- 40 figli e nipoti -- sono state distrutte il 25 Giugno dalle forze di sicurezza israeliane che hanno detto che le costruzioni erano "illegali" e che la terra diventava "proprietà demaniale". Oltre 150 persone hanno perso le loro case durante l'operazione. Salami vive nel villaggio di Atir, nel deserto del Negev nel Sud di Israele. Ha raccontato la sua storia sedendo sotto l'ombra di un baldacchino. La maggior parte delle sue proprietà e del suo cibo, dice, è stata confiscata...

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Israele continua a demolire le case dei suoi cittadini arabi

Middle East Online, Tradotto da Gianluca Bifolchi, Tlaxcala

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Salami: Ci hanno preso persino la teiera e le tazze da té.


7 Luglio 2007

150 nuovi senza tetto arabi per la distruzione da parte dello stato ebraico di case e proprietà già sequestrate

ATIR, Israele -- Muhammed Salami, 70 anni, della tribù di al-Qi'an, è un cittadino arabo di Israele. La sua casa e quelle della sua ampia famiglia -- 40 figli e nipoti -- sono state distrutte il 25 Giugno dalle forze di sicurezza israeliane che hanno detto che le costruzioni erano "illegali" e che la terra diventava "proprietà demaniale".

Oltre 150 persone hanno perso le loro case durante l'operazione.

Salami vive nel villaggio di Atir, nel deserto del Negev nel Sud di Israele. Ha raccontato la sua storia sedendo sotto l'ombra di un baldacchino. La maggior parte delle sue proprietà e del suo cibo, dice, è stata confiscata.

"Venimmo in queste terre nel 1956, sotto la legge marziale. Dopo [la guerra] del 1948 girammo l'intero paese, fino al nord della Galilea. Il governo e l'esercito ci dette allora questa terra su cui vivere. Ci hanno costretto a vivere qui.

"Non c'era nessuno qui, quando noi arrivammo. Dovevamo viaggiare fino a Beer Sheeba [25 chlimetri] per comprare l'acqua. Ricordo che ogni volta dovevamo pagare 5 sterline per l'acqua. La portavamo in grandi contenitori.

"Allora ero giovane. Quando ci siamo trasferiti qui mi ero appena sposato. Tutti i miei figli sono nati qui.

"Ora [le autorità israeliane] vengono qui e mi dicono che ce ne dobbiamo andare un'altra volta. Non abbiamo mai danneggiato lo stato, in tutti questi anni. Non abbiamo mai fatto loro niente di grave. Abbiamo anche aiutato lo stato. E allora perché?

Per distruggere le nostre case e prendersi le nostre cose, il pane, il cibo. Perché ci fanno questo? Siamo 40 persone nella nostra famiglia. Dove andremo a dormire stanotte?

"Loro [gli Israeliani] dicono che vogliono il bene dei Beduini? Ma in che modo distruggere le nostre case e prendersi le nostre proprietà è nel nostro bene?

"Ci hanno preso persino la teiera e le tazze da té. "


Tradotto dall'inglese da Gianluca Bifolchi, un membro di Tlaxcala (www.tlaxcala.es), la rete di traduttori per la diversità linguistica. Questa traduzione è in Copyleft per ogni uso non-commerciale : è liberamente riproducibile, a condizione di rispettarne l'integrità e di menzionarne l'autore e la fonte.

Articolo originale
http://www.middle-east-online.com/english/?id=21378



:: Article nr. s6848 sent on 12-jul-2007 01:48 ECT

www.uruknet.info?p=s6848



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