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I 100 giorni di Obama - i Mad Men ci sono riusciti


...Nessuno sapeva cosa realmente rappresentasse il nuovo marchio. Così abile è stata la pubblicità (solo in annunci televisivi è stato speso un record di $75 milioni) che molti americani credevano veramente che Obama fosse d'accordo nella loro opposizione alle guerre di Bush. In realtà, aveva appoggiato ripetutamente la propaganda bellica di Bush ed il finanziamento delle guerre al Congresso. Molti americani credevano anche che fosse l'erede del retaggio di anticolonialismo di Martin Luther King. Eppure, se Obama aveva un motivo ricorrente , a parte il vuoto "Cambiamento nel quale potete credere", questo era il tema della ripresa dell'America come potenza dominate, prepotente ed avida. "Saremo i più potenti", ha spesso dichiarato....

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I 100 giorni di Obama - i Mad Men ci sono riusciti

John Pilger, traduzione di Freebooter

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30 aprile 2009


Nel suo ultimo articolo per il New Statesman, John Pilger descrive il potere della pubblicità - dagli effetti del fumo alla politica - mentre giunge fino a dietro la facciata dei primi 100 giorni del presidente Barack Obama.

La serie della televisione americana della BBC Mad Men offre un non comune rapido sguardo al potere della pubblicità aziendale. La promozione del fumo mezzo secolo fa da parte di gente "sveglia" di Madison Avenue, che conosceva la verità, ha portato a innumerevoli decessi. La pubblicità ed il suo gemello, le relazioni pubbliche, sono diventate un modo per ingannare escogitato da coloro che avevano letto Freud ed applicato la psicologia della massa a qualsiasi cosa, dalle sigarette alla politica. Proprio come l'Uomo Marlboro era la virilità stessa, cosi i politici potevano essere marcati, impacchettati e venduti.

Sono più di 100 giorni da quando Barack Obama è stato eletto presidente degli Stati Uniti. Il "marchio Obama" è stato nominato "Concessionario dell'era della pubblicità per l'anno 2008", superando facilmente i computer Apple. David Fenton di MoveOn.org descrive la campagna elettorale di Obama come "una organizazione composta da una istituzionalizzata comunità tecnologica automatizzata a livello di massa, che prima non è mai esistita e che è una forza molto, molto potente". Schierando internet ed uno slogan plagiato dal sindacalista latino americano César Chávez – "Sí, se puede!" ovvero "Si, possiamo" – la comunità tecnologica automatizzata a livello di massa ha commercializzato il proprio marchio fino alla vittoria in un paese che aveva un desiderio estremo di essere liberato da George W Bush.

Nessuno sapeva cosa realmente rappresentasse il nuovo marchio. Così abile è stata la pubblicità (solo in annunci televisivi è stato speso un record di $75 milioni) che molti americani credevano veramente che Obama fosse d'accordo nella loro opposizione alle guerre di Bush. In realtà, aveva appoggiato ripetutamente la propaganda bellica di Bush ed il finanziamento delle guerre al Congresso. Molti americani credevano anche che fosse l'erede del retaggio di anticolonialismo di Martin Luther King. Eppure, se Obama aveva un motivo ricorrente , a parte il vuoto "Cambiamento nel quale potete credere", questo era il tema della ripresa dell'America come potenza dominate, prepotente ed avida. "Saremo i più potenti", ha spesso dichiarato.

Forse la pubblicità più efficace del marchio Obama è stata fornita gratis da quei giornalisti che, come cortigiani di un sistema rapace, promuovono cavalieri luccicanti. Lo hanno depoliticizzato, spacciando i suoi discorsi pieni di luoghi comuni come "abili creazioni letterarie, ricche, come quelle colonne doriche, di allusioni..." (Charlotte Higgins sul Guardian). Il rubricista del San Francisco Chronicle Mark Morford ha scritto: "Molte persone spiritualmente avanzate che conosco... vedono Obama come un maestro di meditazione spirituale, quel raro genere di persona con cui si è in sintonia e che... può realmente aiutare ad introdurre un nuovo modo di stare sul pianeta".

Nei suoi primi 100 giorni, Obama ha giustificato la tortura, si è opposto all'habeas corpus e ha richiesto l'estensione del "governo segreto". Ha conservato intatto il gulag di Bush ed tiene almeno 17.000 prigionieri al di fuori della portata della giustizia. Il 24 aprile i suoi avvocati hanno vinto un appello che ha deciso che i prigionieri della Baia di Guantanamo non erano "persone" e che perciò non avevano nessun diritto a non essere torturate. Il suo direttore dell'intelligence nazionale, l'ammiraglio Dennis Blair, afferma di ritenere che la tortura funzioni. Uno dei suoi massimi funzionari dei servizi segreti in America Latina è accusato di aver coperto la tortura di una suora americana in Guatemala nel 1989; un altro è un apologeta di Pinochet. Come ha rilevato Daniel Ellsberg, gli USA hanno sperimentato un colpo di stato militare sotto Bush, il cui segretario alla "difesa", Robert Gates, assieme agli altri funzionari fabbricanti di guerra, è stato mantenuto in carica da Obama.

In tutto il mondo, il violento assalto dell'America alla gente innocente, direttamente o per mezzo di agenti, aumenta. Durante il recente massacro di Gaza, riferisce Seymour Hersh, "la squadra Obama ha lasciato sapere che non si sarebbe opposta al progettato rifornimento di 'bombe intelligenti' e di altre munizioni hi-tech stavano già affluendo verso Israele" e che venivano utilizzate per sterminare principalmente donne e bambini. In Pakistan, il numero di civili uccisi dai missili USA chiamati droni è più che raddoppiato da quando Obama è entrato in carica.

In Afghanistan, la "strategia" degli USA di uccidere gente della tribù Pashtun (i "talibani") è stata ampliata da Obama per dare tempo al Pentagono di costruire una serie di basi permanenti giusto attraverso il devastato paese dove, dichiara il segretario Gates, i militari USA rimarranno indefinitamente. La politica di Obama, immutata dalla Guerra Fredda, è di intimidire la Russia e la Cina, ora un rivale imperiale. Sta continuando con la provocazione di Bush di disporre dei missili al confine occidentale della Russia, giustificandoli come una misura difensiva contro l'Iran, che accusa, assurdamente, di costituire "una reale minaccia" all'Europa ed agli USA. Il 5 aprile, a Praga, ha fatto un discorso riportato come "antinucleare". Non era niente del genere. In base al programma Reliable Replacement Warhead, gli USA stanno costruendo nuove armi nucleari "tattiche" intese ad offuscare la distinzione tra guerra nucleare e convenzionale.

Forse la menzogna più grande – l'equivalente di "il fumo fa bene" – è l'annuncio di Obama che gli USA lasceranno l'Iraq, il paese che hanno ridotto ad un fiume di sangue. Secondo degli sfacciati pianificatori militari USA, almeno 70.000 truppe rimarranno "per i prossimi 15-20 anni". Il 25 aprile, il suo segretario di stato, Hillary Clinton, alludeva a questo. Non è sorprendente che i sondaggi dimostrino che un crescente numero di americani ritiene di essere stato imbrogliato – specialmente dal momento che l'economia del paese è stata affidata agli stessi truffatori che l'hanno distrutta. Lawrence Summers, il principale consigliere economico di Obama, sta gettando $3 trilioni alle stesse banche che lo scorso anno lo hanno pagato più di $8 milioni, compresi $135.000 per un discorso. Cambiamento nel quale potete credere.

Gran parte dell'establishment americano detestava Bush e Cheney per avere messo in mostra, e minacciato, la marcia in avanti del "grande progetto" dell'America, come lo chiama Henry Kissinger, criminale di guerra ed ora consigliere di Obama. In termini pubblicitari, Bush era un "marchio fallimentare" mentre Obama, con il suo sorriso da pubblicità di dentifricio e comportamenti virtuosi, è una manna. D'un sol colpo, egli ha scacciato la minaccia posta dal serio dissenso interno alla guerra, e fa venire lacrime di commozione agli occhi, da Washington a Whitehall. E' l'uomo della BBC e l'uomo della CNN, e l'uomo di Murdoch, e l'uomo di Wall Street e l'uomo della CIA. I Madmen ci sono riusciti.

Articolo originale:
http://www.johnpilger.com/page.asp?partid=530





:: Article nr. s9807 sent on 10-may-2009 21:13 ECT

www.uruknet.info?p=s9807

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